martedì 3 novembre 2009

Le belle (e meno belle) sorprese di due weekend fa

Forse non tutti sanno che il sottoscritto e Ambra lo scorso 23 ottobre hanno tagliato il traguardo del primo anno nella loro relazione amorosa. Per celebrare degnamente l'occasione il sottoscritto con opportuno anticipo si è attrezzato per organizzare un weekend di tutto rispetto, e sebbene vi sia stata alla fine qualche sbavatura (non dipendente da me, ovvio) il risultato ha portato a diverse belle scoperte.

Venerdì 23
Ambra per l'occasione si è presa una giornata di ferie e, per rimembrare i bei tempi, nulla di meglio di un bel pranzetto allo Scaccomatto, il nostro cupido gastronomico dove andammo a cena la prima volta (non stavamo ancora assieme, ma il destino era già scritto). Per il mio amore crudo misto di pesce (eccellente), hamburger di ricciola e gamberetti su letto di broccoli (non male) e l'abituale ricotta mantecata per dessert. Pour moi tonno tà-tà con salsa allo zenzero, miele e pomodori secchi (validissimo), filetti di triglia in sfoglia di patate (deliziosi) e semifreddo al torrone in Nutella (attentato calorico!), il tutto innaffiato da profumato Kerner dell'Alto-Adige.
Sorvoliamo, tutti (o quasi) conosciamo la bravura di Mario Ferrara in quel di Broccaindosso...

Terminato il pranzetto, valige alla mano, partenza per Galzignano Terme, zona Terme Euganee, dove da tempo è stata riservata una camera per noi due con aggiunta di cocker spaniel al seguito. Il luogo, un resort di quattro alberghi circondati da centro benessere, parco, galleria commerciale e campo da golf, mi è stato caldamente raccomandato dal mio referente Publiscoop, la società del Sole 24 Ore per cui collaboro. Partiti sotto una pioggia torrenziale che ci ha flagellati per tutta la giornata arriviamo in quel di Galzignano con notevole ritardo, e qui iniziano le sbavature. La stanza dove veniamo accomodati, spaziosa, con bella vista dal balcone e attrezzata di ogni confort, non ha il letto matrimoniale come da me espressamente richiesto ma due letti queen size attigui eppur separati. Faccio le mie rimostranze cortesi, il concierge mi garantisce che si può provvedere ma solo il giorno dopo perchè a quell'ora il personale ai piani se n'è già ito....
Scornati ci rechiamo al ristorante, dove sarebbe anche in programma la cena di gala: il menù è invitante e ci viene sciorinato con una certa pomposità (pavè di avocado con gamberi, cappello del granduca ossia grosso raviolone, filetto di orata, tagliata agli aromi, tortà flambè veneziana). Scelgo una buona bottiglia per accompagnare simil banchetto, una Ribolla Gialla di Jermann, ma appena servito il vino arriva la seconda ferale notizia: la cucina è già chiusa, quindi di tutto il menù ci toccano solo l'antipasto (peraltro sciapo), la tagliata (buona) e un gelato al cioccolato in luogo del vagheggiato dessert. Ciliegina sulla torta la notte, per non stare separati, ci "accomodiamo" entrambi in un solo letto, ciò che il mattino dopo ci condurrà a un mal di schiena atroce.

Qui finiscono le dolenti note e non starò a dilungarmi troppo sul soggiorno termale. Basti dire che il luogo non è male, certamente mi sentirei di consigliarlo (www.galzignano.it). Noi eravamo all'Hotel Sporting, 4 stelle, certamente il più bello dei quattro alberghi presenti, per quanto di un'eleganza un po' freddina e certamente un po' demodè essendo stato costruito negli anni '60 del XX secolo. Ottimo centro benessere con dovizia di trattamenti di cui sia io che Ambra abbiamo abusato, bellissima piscina riscaldata sia interna che esterna (comunicante), sauna, grotta termale, percorso kneipp. La cucina, una volta che la si riesce ad assaporare, è buona: la colazione è sontuosa, mentre sabato sera a cena ci siamo gustati riso in cagnone alla salvia, petto d'anatra al miele e dolci al buffet, innaffiati da buon Valpolicella. Particolare non indifferente: il bar fa un ottimo Martini!

Detto ciò arrivano le sorprese migliori: domenica mattina, partiti di buon ora, decidiamo di vagare per i paeselli della provincia veneta. Approdiamo subito ad Arquà Petrarca, luogo di ritiro del celeberrimo poeta, graziosissimo borghetto tutto in salita dove era in corso la sagra delle giuggiole. Prontamente ci siamo approvvigionati non solo di giuggiole e taccole, ma anche di squisiti cioccolatini farciti di brodo di giuggiole in un'enoteca che merita certamente una visita, proprio dirimpetto alla casa di Petrarca.

Proseguendo, e ormai sentendo i morsi dell'appetito, arriviamo quasi per caso a Este, e qui arriva la sorpresa lieta della giornata. La cittadina è deliziosa: un maestoso castello oggi adibito a curatissimo parco domina il centro pedonalizzato, costellato di splendide chiese e palazzi antichi. Dopo un'attenta ricerca, quando ormai le speranze andavano svanendo, incappiamo nella Tavernetta di Piero Ceschi, locale che visto da fuori quasi non si nota, ma che all'interno è caldo e di rustica eleganza, e soprattutto il cui menù trabocca di tradizione locale.

Accomodati, in quanto cane-muniti, sotto il portico (complice anche la bellissima giornata di sole), ci siamo gustati un risotto col tastasal da primo premio e un eccellente tris di crostini con baccalà mantecato, lardo aromatizzato e petto d'anatra affumicato in casa. Più due dessert (in verità il punto debole, striminziti e quasi insapori) e una caraffa di onestissimo Raboso del Piave della casa, prezzo complessivo 30 euro (il che significa che anche facendo un pasto completo non si superano i 25 a testa).

Sulla via del ritorno, persi fra le campagne del rodigino, abbiamo ammirato belle ville venete, alcune anche in rovina che meriterebbero maggiore cura, poi, per schivare la terra depressa che gravita fra Rovigo e Ferrara, ci siamo incanalati sull'autostrada per tornarcene a casa.

PS Quando si organizza qualcosa di gustoso? Io sono un po' in astinenza....

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