venerdì 29 maggio 2009

Pollo alla Concubina

.....Care ragazze....che come me...siete ancora da maritare....vi lascio questa simpatica ricettina in modo da poter avere più armi a disposizione nel vostro bagaglio di seduzione........in bocca al lupo..per la ricerca del vostro imperatore.......

"....Viene dall’Oriente la ricetta di oggi della nostra esperta di cucina storica, Giovanna Motta. Eppure è sorprendentemente semplice, attuale e molto stuzzicante. E del resto così doveva essere, per riuscire a conquistare la gola (e il cuore) dell’Imperatore della Cina. Questo piatto è dunque una vera e propria arma di golosa seduzione!

Ma incominciamo dall’inizio C’è una pianura, nel nord della Cina vicino a Si-An, che presenta un paesaggio di cumuli, alti dai 30 ai 60 metri. Ognuno di essi è una collina artificiale, sotto cui giacciono gli imperatori delle dinastie più antiche. Tra loro riposa un’imperatrice, Wu Tsertien, vissuta nel VII° secolo. Wu Tsertien era una donna straordinaria, con un temperamento incredibile.

In lei si univano dolcezza e crudeltà, fascino ed opportunismo, femminilità e risolutezza. Sedusse l’imperatore Gowtsung con le sue arti, non solo erotiche ma anche gastronomiche. E divenne imperatrice sconfiggendo “ai punti” 4 concubine imperiali, 9 consorti, 9 “grazie”, 4 “bellezze”, 5 “prescelte”, 27 “ancelle” e, non ultima, la stessa imperatrice in carica. Anche grazie a questa ricetta riuscì infine nel grande balzo che la portò al trono.

Ecco dunque come si prepara il POLLO DELLA CONCUBINA

Ingredienti per 4 persone

1 pollo da 1kg. tagliato in 8 pezzi
3 fettine di zenzero fresco tritato
1 cipollotto finemente tritato2 uova leggermente sbattute
40 gr. di farina bianca
½ bicchiere di vino bianco (o marsala secco)
Olio abbondante
Sale e pepe q.b.

Preparazione

Aggiungete all’uovo il vino, lo zenzero, sale/pepe, il cipollotto e la farina. Mescolate bene fino ad ottenere una pastella vellutata. Intingetevi gli 8 pezzi di pollo e lasciateli ben coperti dalla pastella per circa 15’ minuti. Scaldate l’olio a fuoco minimo e friggete lentamente ogni pezzo a se stante, finchè non sarà ben dorato. Sgocciolate su carta da cucina e serviteli ben caldi. E qualunque “imperatore” cadrà ai vostri piedi...."

(fonte Pronto in Tavola).

lunedì 25 maggio 2009

Igles, lo Chef che non vuole stupire

Aggiungo anch'io qualche parola al post di Alberto sulla meravigliosa cena con Igles Corelli.

Non è questo il momento per esporre ricette, o impressioni sui sapori e sui colori di quello che sotto i nostri occhi è stato preparato, e poi da noi con lui degustato (ad esempio il "purè estivo" fatto di patate schiacciate, olio sale e pepe, e succo di limone... una freschezza al palato senza fine!).

Doveva essere un assaggio senza barriere della sua talentuosa cucina. Per noi è stata più una cena fra amici, e alla fine capirete perché.

Pochi colleghi della sua grandezza avrebbero avuto la generosità di regalarci svariati primi fuori programma, lavorando molto di più e molto più a lungo del dovuto.
Con questo sforzo ci ha preso in contropiede, e ci ha costretti a spostare la nostra attenzione dalla curiosità d'attesa per il piatto finito a qualcosa di molto più importante: le tecniche di cottura.

Abbiamo allora scoperto un mondo nuovo, descritto con semplicità, e con un sorriso e un buonumore sincero, mai di circostanza.

Ecco allora un'interpretazione soprendente della cottura della pasta "a risotto" (Igles scalda la pasta a secco in pentola sino a diventare caldissima, poi inzia la risottatura).

E la frittura per pochi istanti della sottile pasta all'uovo per diventare resistente alle prolungate cotture in padella e capace di legarsi ai sughi, evitando di perdere la sua giusta consistenza tramutandosi in colla.

Poi ascoltiamo Igles che invita, se possibile, ad usare riso Carnaroli Acquerello invecchiato 3 anni (!) evitando la tostatura che forma una corazza protettiva nella parte esterna del chicco che impedisce l'impregnarsi ottimale dei condimenti. Pochi Chef avrebbero avuto il coraggio di servire un'assagio di un semplicissimo risotto (che ha attinto a tutti gli umori rimasti dalla mai esausta pentola con i carapaci d'astice) - notate bene -completamente sguarnito, senza alcun complemento... servito con una mestolatina veloce su un piattino volante.
Corelli, che certo non deve dimostrare nulla a nessuno (tantomeno a noi), lo ha fatto per segnalarci che in quel semplice ma nient'affatto banale risotto delicatamente profumato c'è la vera "anima" della cucina: e questo è tutto quello che ci vuole!

In lui c'è sicuramente la consapevolezza che trasmettere il dono che possiede è importante almeno quanto averlo. Per questo è Grande fra i grandi.

Maxxisan: il cuoco giapponese

Ieri Bibi sovritendeva in modo magistrale alle operazioni di cucina della festa delle scuole di Medicina: centinaia di bambini ed adulti alimentati di ricche porzioni di mezzemaniche al salmone o al ragù, spiedini di pesce e grigliate di carne.
Ma il top era dato da una carbonara speciale, dotata di una rosolata pancetta magistralmentte preparata carpendo i trucchi di Igles Corelli dal nostro cuoco giapponese:


Osservate la postura, lo sguardo e....le bandane! (si dice che per quel ciuffo ribelle abbia lavorato circa 4 ore)

venerdì 22 maggio 2009

Igles


E' difficile trovare un titolo diverso a questo post.
L'avevo detto e l'ho fatto: foto e dedica al vs bucatino che ieri ha coronato uno di quei piccoli sogni che rendono bella la vita.
Cooptato da tre prodi rambaldisti - non li nomino, si faranno vivi loro qui sopra... - ho avuto l'onore di poter incontrare il mito Igles, e di cucinare (beh, qualcosina...) con lui, imparare, assistere alla sua maestria ai fornelli.
Luogo: associazione pranzo di babette, un cortile bolognese.
Tema: lezione e cena per circa 20 adepti.
Iniziamo: insalata di astice, fragole, ravanelli e fiori di sambuco. Non spiego, ma si intuisce l'Igles pensiero...
Poi, si doveva passare al secondo ma - grande Igles - lui ci spiega il risotto con la bisque degli astici, e poi la pasta fritta (!!!!) e la pasta risottata (!!!!!!!!) sempre sfrittando la bisque.
Sguardi attoniti degli astanti nella creazione, nella manualità, nel genio dello chef. Non è questa la sede per spiegare come si procede, ma è l'idea che conquista.
Poi dopo gli assaggi del tutto, ecco il coniglio, col purè estivo e il fiore di zucca ripieno, capperi e pancetta. La pancetta l'ho saltata io per Igles.... commozione....
Conclusione: gelatina, gelato e spuma di sambuco: una dolce poesia.
Non voglio entrare qui nel dettaglio delle preparazioni. Qui, e penso di poter parlare anche per i miei tre compagni di merenda, conta l'uomo Igles, lo chef. Una persona come poche, una gioia vera conoscerlo e poterci parlare. Sorridente, affabile, disponibile a spiegare e commentare tutto per 20 curiosi discepoli, disposto a trattenersi con il sottoscritto, e i suoi tre sodali, a parlar - sfollata la gente - mezz'ora del cibo, dei cuochi, dei ristoranti... noi con gli occhi illuminati e orgogliosi!
Forse ci sono tanti grandi chef, ma Igles rimane un mio mito. Lo era prima, lo è adesso ancor di più e a ragione.
Prossima tappa, Ostellato, al suo le Tamerici. Sarà un piacere, già lo so...

lunedì 18 maggio 2009

Bolognacittà delle torri

Cari amici mi permetto di segnalarvi questa iniziativa culturale e per una volta non enogastronomica.

Bologna città delle Torri
All'Urban Center Sala Borsa di Bologna dal 20 maggio al 20 giugno una mostra dedicata alle torri di Bologna attraverso la storia, l'arte e la tecnica. Delle circa 100 torri costruite a Bologna intorno al secolo XII ora ne restano 24, presenze inconfondibili di un tessuto urbano che è riscostruito in mostra attraverso le immagini che vanno dalle miniature del '300 sino alle suggestioni artistiche del '900.
Una sezione è dedicata all'intervento di conservazione della Torre Garisenda avviato nel 1998 e concluso di recente.La mostra organizzata dal Comune di Bologna con il supporto scientifico dell’Alma Mater, è patrocinata dall'IBC.
Saluti a tutti
Steve

domenica 17 maggio 2009

L'ALTO ADIGE DI ALBERTO E SERENA DELL'ENOTECA "ALLA PORTA"

con enorme ritardo colmo il vuoto del resoconto della serata.

Alberto e Serena sono i gentili, affascinanti e soprattutto competenti titolari dell'enoteca "alla Porta" in via Castiglione, un posto che chiunque ami il vino e risieda a Bo non deve mancare di visitare.

alcuni giorni fa Alberto ha organizzato la prima di una piccola serie di serate (dalle 19 alle 21 circa) dove proporci alcune degustazioni. Tema: quello che per lui è l'anima, tra vetro e sughero, dell'Alto Adige...

eravamo numerosi, e tra una fetta di speck e un morso a cetriolini speziati in agrodolce, abbiamo fatto un interessante "primo giro" vitilvinicolo...
a mo' di promemoria, cito - sperando di non incorrere in errori - quello che abbiamo assaggiato:
http://www.loacker.net/ - Rosa dei venti (Moscato Rosa)
www.aristide.biz/2006/05/josephus_mayr_u.html - Lamarein 2006 (impareggiabile, grazie Michele!)

un consiglio: teniamo d'occhio questo sito dei Vignaioli dell'Alto Adige, ricco di informazioni su eventi interessanti...

per il resto, è nostra ferma intenzione trasformare le saltuarie visite all'enoteca Castiglione in appuntamenti certi con cadenza settimanale, per trasformare sempre più spesso gli assaggi in bottiglie per le nostre cantine.
chi vuole approfondire si metta in contatto.
è vero, da Alberto abbiamo contato 24 bottiglie di Lagrein diverse... e questo per maxx e me (che adoriamo questo vino!) suona come una dolcissima sfida.
ma là riposano grandi Porto, Marsala, Champagnes e Passiti, e altre incredibili meraviglie che solo a guardarle regalano il buonumore...

Ad maiora!

venerdì 15 maggio 2009

Un'inizativa nuova ma interessante...

Il festival del Chianti Classico - 30 maggio 6 giugno
Classico è degustazioni per specialisti ed amatori, mostre, musica, itinerari e cantine aperte. Il Gallo Nero spalanca le porte di casa per accogliere un cartellone di eventi avvolto dal fil rouge del “Classico”. Dal Classico nel vino, al classico nell’arte, in cucina, nella storia di un territorio e nella sua contemporaneità. Classico è la possibilità di visitare luoghi solitamente chiusi al pubblico, Classico è il piacere di bere un calice di vino nelle piazze del Chianti o tra le botti di un’antica cantina, Classico è un’esperienza da conservare e ripetere nel tempo.Sabato 30 maggio nascerà la prima edizione, sabato 6 giugno sarà già un “classico”
http://www.classico-e.it

lunedì 11 maggio 2009

Risotto alle Rose

In attesa del commento (con relativo elenco dei vini) sulla serata all'Enoteca Castiglione....vi giro questo articolo....molto interessante......per gli amanti di certe ricette "particolari".......


....."Gabriele D’Annunzio amò le rose quasi quanto amò le donne. E infatti nelle sue opere questi fiori sono continuamente citati, tra significati reconditi e allusioni misteriose. Al Vittoriale, dove si ritirò nei suoi ultimi anni, D’Annunzio volle rose dovunque, dal giardino fino, come motivo decorativo, alle stoffe d’arredamento. Rose come soprammobili e rose persino in cucina. Questa ricetta - risotto alle rose - suggerita a Pronto in Tavola dall’amica Giovanna Motta (che per questo ringraziamo), si dice, rallegrò i conviti del Poeta all’epoca del suo grande amore per Eleonora Duse. E’ quindi un piatto squisitamente “belle époque”, perché il risultato della ricetta ha un bel colore rosè ambrato chiaro, che ricorda quello delle sete orientali, così care alle moda degli inizi ‘900.Si dice che il Nostro, non riuscendo a far breccia nel cuore gelido della Duse, la invitasse a cena facendole trovare una tavola suntuosa, con un centrotavola di rose profumatissime, fiumi di champagne rosè, e questo primo piatto veramente particolare, il RISOTTO ALLE ROSE. "

Ingredienti per 2 persone:
gr.150 di riso Arborio
2 boccioli di rosa rossa (solo i petali)
gr.40 di burro ed altrettanto formaggio emmenthal grattugiato
gr.150 di panna fresca
1 cucchiaio da thè raso di miele di castagno
un pizzico di noce moscatapepe bianco e sale q.b.
una lacrima (attenzione alla dose!) di essenza gastronomica di rose(reperibile in erboristeria)
vino rosè
un poco di brodo leggero per la cottura del riso

Preparazione
Togliete tutti petali ai boccioli, levando loro l’unghia bianca alla base di ognuno (è amara) e fatene appassire metà con una parte di burro: appena dorati aggiungete il riso, salando il giusto e profumando con noce moscata e pepe bianco.
Appena il riso inizia a prendere colore, bagnatelo col vino rosato e con un poco di brodo: a mezza cottura si aggiungeranno i petali rimasti. A cottura terminata, mantecherete il tutto col burro e la panna fresca preventivamente mescolata al miele: amalgamato il tutto, si aggiungerà l’emmenthal ed una goccia di essenza di rose. Quest’ultima operazione può rovinare tutto il lavoro fatto in precedenza, se sbagliamo le dosi. Il mio metodo è sciogliere una lacrima d’essenza in un dito d’acqua tiepida: poi l’aggiungo al risotto a cucchiaini, assaggiando volta per volta, e controllando che il sapore della rosa sìa presente ma non stomacante. Servite subito, accompagnando con lo stesso vino rosè utilizzato in cottura, magari guarnendo piatto e tavola con piccoli boccioli di rosa.

……il sole genera le rosepresso le soglie e intorno alle fontane,lungo le siepi e su per le finestre…. (G.D’Annunzio)

domenica 3 maggio 2009

Distinti Salumi

Sabato siamo stati a Cagli alla Rassegna nazionale del salume, una rassegna che occupa tutta la cittadina ed organizzata dalla locale condotta di Slowfood.

Noi che siamo dei professionisti abbiamo degustato tutti i salumi in esposizione:

Salumi Interi Palazzo Felici

* Lardo di Colonnata **
* Bresaola **
* Capocollo di Martina Franca ***
* Spek **
* Prosciutto ***

Salumi Cotti Palazzo Mochi-Zamperoli

* Porchetta ***
* Mortadella di Prato *
* Salame Cotto *
* Salame Krakauer
* Testa in cassetta *

Salumi Crudi Palazzo Marcelli-Materozzi-Brancaleoni

* Salame di Fabriano ***
* Ventricina del Vastese *
* Pezzente della montagna Materana *
* Pitina **
* Mortadella di Campotosto ***

Salumi Particolari Palazzo Episcopale

* Mortandela ***
* Ficazza *
* Masculina da magghia **
* Salsiccia di agnello di razza Heath (Salume Olandese) **
* Lardo di Fagagna **

[le stelline sono i giudizi di Lorenzo]

La chiusura è stata una simpatica polenta in carbonara accompagnata da uno spiedo di cinta senese.




Ma noi siamo anche per la cultura e quindi abbiamo visitato la mostra fotografica di Tommaso Majonchi dal titolo "Donne e Maiali". Per i suini lettori di questo blog: ARTE non quello che state pensando!!!