venerdì 22 maggio 2009

Igles


E' difficile trovare un titolo diverso a questo post.
L'avevo detto e l'ho fatto: foto e dedica al vs bucatino che ieri ha coronato uno di quei piccoli sogni che rendono bella la vita.
Cooptato da tre prodi rambaldisti - non li nomino, si faranno vivi loro qui sopra... - ho avuto l'onore di poter incontrare il mito Igles, e di cucinare (beh, qualcosina...) con lui, imparare, assistere alla sua maestria ai fornelli.
Luogo: associazione pranzo di babette, un cortile bolognese.
Tema: lezione e cena per circa 20 adepti.
Iniziamo: insalata di astice, fragole, ravanelli e fiori di sambuco. Non spiego, ma si intuisce l'Igles pensiero...
Poi, si doveva passare al secondo ma - grande Igles - lui ci spiega il risotto con la bisque degli astici, e poi la pasta fritta (!!!!) e la pasta risottata (!!!!!!!!) sempre sfrittando la bisque.
Sguardi attoniti degli astanti nella creazione, nella manualità, nel genio dello chef. Non è questa la sede per spiegare come si procede, ma è l'idea che conquista.
Poi dopo gli assaggi del tutto, ecco il coniglio, col purè estivo e il fiore di zucca ripieno, capperi e pancetta. La pancetta l'ho saltata io per Igles.... commozione....
Conclusione: gelatina, gelato e spuma di sambuco: una dolce poesia.
Non voglio entrare qui nel dettaglio delle preparazioni. Qui, e penso di poter parlare anche per i miei tre compagni di merenda, conta l'uomo Igles, lo chef. Una persona come poche, una gioia vera conoscerlo e poterci parlare. Sorridente, affabile, disponibile a spiegare e commentare tutto per 20 curiosi discepoli, disposto a trattenersi con il sottoscritto, e i suoi tre sodali, a parlar - sfollata la gente - mezz'ora del cibo, dei cuochi, dei ristoranti... noi con gli occhi illuminati e orgogliosi!
Forse ci sono tanti grandi chef, ma Igles rimane un mio mito. Lo era prima, lo è adesso ancor di più e a ragione.
Prossima tappa, Ostellato, al suo le Tamerici. Sarà un piacere, già lo so...

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