venerdì 21 gennaio 2011

STREET FOOD.. A ROVESCIO!

Molti di noi già da anni si sono appassionati alle iniziative italiane legate al c.d. "street fooding": dai semplici mercatini ai veri e propri Festival, il più importante e variopinto dei quali si tiene a Cesena ogni anno.

Lo street food piace e ci piace, è facile dirlo: ci sono occasioni in cui val davvero la pena fare la fila per un cartoccio di pasta fritta fumante, per un granita di cedro o caffè, o per una piadina romagnola come Dio comanda.

Il fenomeno - esploso anni orsono ed in continua espansione - merita anche una diversa lettura, e per questo val la pena di guardarlo con gli occhi.. dell'ambulante!
In contesti dove la ristorazione richiede ingenti investimenti in termini di locali, strutture e personale, il cibo da strada (rigorosamente gourmet-version!) si avvicina ai luoghi più ricettivi e segue la scia delle manifestazioni e degli eventi di maggior successo.
Le pietanze più elaborate vengono preparate in laboratori, poi finalizzate in cottura e presentazione direttamente davanti al cliente.
Nelle metropoli con un tweet puoi conoscere in tempo reale la posizione dei tuoi (si fa per dire) "carretti" preferiti!
Il fattore meteoclimatico certo ha il suo peso, e in Italia da questo punto di vista non siamo messi così male; d'altrocanto è vero che nel Belpaese spazi e regole non agevolano certo l'intrapresa di vincenti inziative commerciali basate su questa piattaforma. Però..
Non importa che si tratti di cibo etnico o delle nostre tradizioni, nè che si parli di piatti unici o addirittura di dolci. Basta che i denominatori comuni siano la qualità e l'accessibilità del prezzo.

La formula ha molte buone ragioni per essere studiata e applicata al più presto anche da noi.
"Il cibo è mobile": meditiamo gente, meditiamo..

sabato 15 gennaio 2011

SENTIMENTI. E PASSIONI.

Ciao a tutti!
Dopo una lunga e meditata pausa di riflessione, ricomincio a postare qualche notizia dedicata alla Vita, la nostra, intesa come la più straordinaria ricetta fatta solo con due ingredienti autenticamente genuini: Sentimento e Passione..

Dalla prefazione de "L'abbuffone - Storie da ridere e ricette da morire" di Ugo Tognazzi (Rizzoli -1974):
"..Questa immagine, indubbiamente paradossale, può darvi un'idea di quanto ascetico sia il mio attaccamento ai prosaici piaceri della tavola, e quindi della vita; e di come, in fondo, io sia da considerare un martire del focolare, anche se sulle braci roventi, in genere, non amo disporre la mia persona ma, sia pur con infinita cura, bracioline di vitellino da latte.
Ho la cucina nel sangue. Il quale, penso, comprenderà senz'altro globuli rossi e globuli bianchi, ma nel mio caso anche una discreta percentuale di salsa di pomodoro.
Io ho il vizio del fornello. Sono malato di spaghettite. Per me la cucina è la stanza più shocking della casa.
.. E mi sento vivo davanti a un tegame. L'olio che soffrigge è una musica per le mie orecchie. Il profumo di un buon ragù l'adopererei anche come dopo barba. Un piatto di fettuccine intrecciate o una oblunga forma d'arrosto sono per me sculture vitali, degne d'un Moore.
..In questo mio rapporto d'amore con la cucina non ho né mediazioni né prescrizioni: io sono il demiurgo che trasforma le inerti parole d'una ricetta in una saporita e colorata realtà, armonizzando e proporzionando gli ingredienti, percependo, anche emotivamente, il giusto punto di cottura, partecipando visceralmente alla frittura delle patatine, soffrendo con l'aglio dentro l'olio bollente, estasiandomi di soffritto, beandomi d'ogni sugo, perdendomi fra gli aromi e gli odori, amando una fogliolina di basilico appena colta, immolata sui fumenti maccheroncini al pomodoro.
La mia è una cucina d'arte. La soffro come pochi.
.. Ingordigia, golosità: parole sciocche, dettate dalla morale corrente e masochista. Ognuno è libero di fare la sua scelta, anche di morire gonfio di foie gras o stremato dagli amplessi.
Disoccultiamo queste sane, grandi e materialistiche passioni, per troppo tempo tenute nel ghetto della peccaminosità. Riesumiamo quella morale epicurea della gioia, della vita, che fece grande la romanità e il Rinascimento; riavviciniamoci con partecipazione al flusso ininterrotto e secolare della bava, dello sperma e della merda..".