venerdì 30 gennaio 2009

SUCCO E NETTARE DI FRUTTA???

in attesa che il ns. giornalista-gourmet preferito trovi un momento di riposo - fra una fatica amorosa e l'altra... (sei grande Ciccio) - per fare la recensione alla serata dei bolliti, metto a fuoco una vera sciccheria:
i succhi e i nettari di frutta di alain milliat !
riporto pari pari: "la differenza tra SUCCHI e NETTARI? Dalla spremitura di alcuni frutti si può ottenere direttamente un succo puro e bevibile (pomodoro, uva, mela, ananas, ecc.), mentre per altri frutti è necessaria una lavorazione diversa (nettare) a causa della loro consistenza (es. tanta fibra e poco succo come l’albicocca, il mango, ecc.). Nei nettari l’aggiunta di acqua, zuccheri ed acidi (ascorbico e citrico) è indispensabile (oltre che prevista per legge) perché dalla lavorazione si ottiene un impasto imbevibile: la missione di Alain Milliat è di ricostituire la composizione (equilibrio acidi-zuccheri) iniziale del frutto in modo da regalare le stesse sensazioni organolettiche del frutto fresco gustato in stagione."

ho assaggiato sinora 5 diversi gusti e, lo dico in piena coscienza, questo signore riesce quasi sempre a riproporre al palato una clamorosa sensazione: il frutto liquido, la sua consistenza, al top della sua maturazione... con una peristenza incredibile (il mandarino in particolare, ricchissimo in olii...).

provare il mango è un'esperienza: basta pensare che su "Monsieur" è stato abbinato in degustazione ad un cubano...

33cl, 5 euro o anche meno. spesi bene.

Racconto di una notte di gola e di delizie

Sono circa le 20 del 23 gennaio quando salgo le scale della casa di Ettore: Claudio, imbacuccato come un eschimese, mi ha appena fatto accomodare la macchina nel garage sotterraneo, il tempo fa cagare, scende del nevischio (in montagna nevica addirittura). Ma io sono emozionatissimo perchè questa sera si consuma la terza edizione della mitica Cena dei Bolliti. La Cena dei Bolliti è una onoratissima tradizione che la nostra compagnia ha in ballo già da tre edizioni (più, a onor del vero, un "numero zero" a compagine e menù ridotti consumatosi nella casa di Ettore e Barbara a Tolè, sull'Appennino bolognese) ma che ogni volta è capace di suscitare emozioni sempre nuove e gratificanti, oltre che, naturalmente, di mandare all'aria ogni santo proposito di moderazione tipo "questa volta però ci andiamo piano perché l'anno scorso credevo di scoppiare" e simili. Prima di tutto la compagnia, bella, assortita, di soli uomini come prevede il cerimoniale, gastronomicamente e intellettualmente qualificata: ovviamente Ettore, anfitrione sempre splendido e indaffarato ai fornelli che questa volta si è ustionato una mano con una pentola di brodo bollente (decorazione: Purple Heart); Max, suo fido scudiero in cucina, che si è ampiamente distinto nell'impasto dei passatelli (ma di questo parleremo oltre); Claudio, questa volta nella veste di parcheggiatore ufficiale; Alan, cognato di Max; Lorenzo, cognato di Ettore; Teo (Cefali), amico veronese amante del buon cibo; Mattia, specialista in automazione, amico amante del buon cibo; Alberto (aka Bucatino), commercialista e revisore contabile direttamente from Rome, amico e amante del buon cibo (pure lui). E modestamente io, vostro cantore. L'inizio è soft ma con una sua classe: alla mortadella di Pasquini abbinata a uno splendido Champagne si sono affiancati insaccati dell'Italia centrale di provato valore come il celeberrimo ciauscolo, insuperabile spalmato su fette di pane caldo, gli altrettanto noti "coglioni di mulo" e splendida salsiccia passita. I normali si sarebbero fermati qua, ma la nostra era la Cena dei Bolliti, mica degli insaccati! Quindi ecco arrivare in tavola splendidi passatelli aromatizzati al macis (il guscio della noce moscata) in brodo di manzo, e poi, ovviamente, tutta la teoria delle carni: cappone, lingua, manzo, coda e testina, il tutto accompagnato da salse e mostarde. Già, perché il bello della Cena dei Bolliti sta nel fatto di poter disporre di svariati tagli da abbinare a infiniti intingoli come: l'ormai mitica salsa Pearà, specialità del Veneto a base di pan grattato, brodo, midollo e pepe che ci è stata preparata direttamente in loco da Teo, le tre mostarde tradizionali (di Cremona, di Mantova e veneta) cui questa volta se ne aggiunta una quarta alle verdure (squisita), salsa verde classica confezionata ma di marca a sicuro affidamento (Biffi), ottime cipolline in agrodolce e la salsa di mia mamma a base di prezzemolo e peperoni (mi astengo da commenti per manifesta partigianeria). A inframezzare le carni l'esperienza celestiale del ristretto di brodo di cappone allo Sherry, una raffinatezza d'altri tempi scaturita dalla mente vulcanica di Ettore e poi, per pulire il palato in attesa del colpo finale, un'altra sciccheria: sorbetto al Lambrusco (realizzato col gelato alla fragola della gelateria Mauritius) con aceto balsamico, di preludio al tris dei salami da pentola, con leggendari cotechini tradizionali, cappello del prete ottimo e delicato, splendidi cotechini affumicati di Sauris. A innaffiare il tutto ovviamente le migliori etichette di Lambrusco, a cominciare la mitico L'Acino di Manzini, con qualche interessante digressione sulla Barbera frizzante del Monferrato, l'ideale anche per il brindisi al compleanno di Claudio, che taglia il traguardo del secolo (ma non ci bada più di tanto). Pour terminer i dolci: splendida torta crema e pinoli abbinata a ottimo Moscato di Pantelleria, e l'inimitabile torta al cioccolato portata da Mattia in triplice copia, cui abbiamo affiancato un Banyuls da mille e una notte. Poi, come d'incanto, sotto un cielo finalmente rasserenato e una luna sorridente, ci siamo accomodati in terrazza fumandoci un sigaro e sorseggiando distillati di pregio: anche questo è il bello della Cena dei Bolliti, l'incoscienza che ti porta, sia pure con un giaccone addosso, a uscire in terrazza alle due di notte in pieno inverno (e in posizione vagamente esposta trattandosi di un superattico...) a fumare un sigaro. Poi, verso le 4, qualcuno, preso da fame, si è anche concesso una boule di tortellini in brodo perchè evidentemente gli antipasti non erano abbastanza: io, conoscendo i miei limiti, non mi sono assocciato all'iniziativa e, conscio dei miei impegni per il giorno dopo, ho preso la via di casa e del letto, ma devo dire che capisco e ammiro profondamente chi ha scelto la via del tortellino. Anche qui, come detto, sta l'incoscienza e il disprezzo per i buoni propositi che la Cena dei Bolliti può ingenerare nell'animo umano.
Ovvi e sperticati ringraziamenti a Ettore per la consueta squisita ospitalità ma anche a tutti gli altri per i rispettivi incarichi ottimamente ricoperti (ognuno ha dato il proprio contributo), sorry ovviamente per l'assenza di Fulvio, costretto a letto dalla malattia. Per la cronaca il giorno successivo ho pranzato con una tisana, ma la sera ero già in discreta condizione come la mia dolce metà può confermare. E pertanto aspetto con ansia future cene (vi informo che ho ancora un simpatico surplus di fois gras oppure, se interessa, un Brunello del 1996 che starebbe splendidamente con della chianina alla brace...)
Av salùt
Cicc

martedì 27 gennaio 2009

Prime anticipazioni da Bucatino.....

Passatelli....che passione.......


E' bello vedere il Ciccio...felice......


Sorbetto al Lambrusco............e.......passione!


La squadra al completo.......

eccole...

Abbiamo le prove!


lunedì 26 gennaio 2009

Il giorno del ringraziamento...

... vale a dire, per ora, ed in attesa di scarico foto ecc ecc, grazie a tutti i "bolliti" ed in particolar modo a chi ci ha ospitato e ancor di più a chi ha messo la parannanza ed ha cucinato per noi.
GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!

lunedì 19 gennaio 2009

SUSHI TIAMO EMOZIONI....

Ignobile gioco di parole... Insomma, il vs bucatino oggi vi parla, prima della nanna, del sushi, ed in particolare del sushi. Io non amo particolarmente il pesce crudo, senno´ sarei maccarello e non bucatino. E´ pero´ anche vero che ogni tanto bisogna provarlo. Durante la scorsa settimana, a quasi scrocco a new york, e sfruttando sempre il cambio di 1,38, sono andato con la mia bella da Sushi Yasuda. Beh, mi ci hanno mandato, naturalmente, dicendo che e´ il miglior sushi di new york e quindi forse del mondo. Il posto e´ pazzesco. Prenotato da settimane il sushi bar di mr. Yasuda - ovvero il bancone dove lui ti sushia davanti agli occhi - abbiamo preso un tavolo in questo piccolo locale senza insegna sulla 42esima, tra seconda e terza. Tutto legno chiaro, ti portano un tovagliolo caldo per pulirti le mani e levarti odori che potrebbero danneggiare il profume del pesce. Beh, puoi scegliere tra decine di tipi di pesci, 4 tipi di tonni, di tutto, in sushi o sashimi. Na panza tanta, con 12 veri sashimi e 5 di sushi (in realta´ molti di piu´). Con tre birre giapponesi e due gelati al te´ verde, abbiamo pagato 107 dollari... fate voi il cambio con l´euro a 1,38, e pensate che la stessa cena a roma costerebbe 250 euro.
Altre considerazioni, come dice Gianni Mura su Repubblica. Credo che se buono, il sushi sia ottimo (sembra un gioco di parole....). Non lo mangerei tutti i giorni, ma merita. Purtroppo qui da noi non si trova decentemente e soprattutto vige l´assioma che il risto giappo deve essere caro senno´ non vale. Mah...
Tutto qui, ora pero´ pensiamo al bollito, eh?

sabato 17 gennaio 2009

Barcelona bicing

Sono con Lorenzo a Barcellona per una festa di compleanno.
Ho già intercettato i vostri pensieri pre e post adolescienziali -cerveza y tapas y rambla y chicas .... - ma noi siamo uomini di cultura e quindi siamo andati in spiaggia......... (vero! ci sono 15 gradi ed il sole, ed è molto piacevole).

Quello che mi ha nuovamente colpito di questa città è l'impegno per la mobilità personale: metro, tram, bus e bicicletta. Abbiamo noleggiato due bici per girare e sono rimasto stupito dalle raccomandazioni: "....si gira seguendo il normale codice della strada; mai contromano; si può andare sui marciapiedi se sono più larghi di 5 metri....". Per chi non è mai venuto qui controlli con street view: lungo le strade principali alro che 5 metri di marciapiede!

Date un'occhiata al servizio bici organizzato dal comune: bicing

Ed oltre a questo è una città molto cordiale con residenti e visitatori da tutto il mondo ed i locali (nel senso di pub, bar, ristoranti, ecc) sono incredibili: dalla bettolaccia di rione al design più estremo. Sembra di essere in un catalogo di architettura.

venerdì 9 gennaio 2009

CENA DEI BOLLITI ATTO TERZO

buondì... smaltito l'arretrato di lavoro, si può ricominciare a postare.
l'occasione viene con la prossima immancabile annuale cena dei lessi (termine che si riferisce sia a noi che a quello che cuciniamo)

la data è stata fissata per ven. 23 prox, e con l'occasione si brinderà (molto, molto si brinderà), anche a claudio e fulvio che proprio in quei giorni diventano ancora più saggi

data la persenza di testina, code, piedini, zampette, lingue, mostarde senapate e altre cosine toste la cena è - ahinoi - per i soli maschietti con la schiena dritta e la pancia elasticizzata...

mettiamo a punto le adesioni, perché oltre una certo limite non riusciamo ad andare.

chi ha partecipato ad almeno una delle edizioni, SA che non sarà una passeggiata, e quest'anno picchieremo ancor più duro per ampliare la gamma di conoscenza di prodotti gastronomici legati alla bollitura, quindi la ns. cultura.

il vino ovviamente sarà all'altezza della situazione.
prepariamoci, concentriamoci...
:)

giovedì 1 gennaio 2009

BUON 2009

A tutti gli amici del blog, ai loro amici e famigliari.