lunedì 19 gennaio 2009

SUSHI TIAMO EMOZIONI....

Ignobile gioco di parole... Insomma, il vs bucatino oggi vi parla, prima della nanna, del sushi, ed in particolare del sushi. Io non amo particolarmente il pesce crudo, senno´ sarei maccarello e non bucatino. E´ pero´ anche vero che ogni tanto bisogna provarlo. Durante la scorsa settimana, a quasi scrocco a new york, e sfruttando sempre il cambio di 1,38, sono andato con la mia bella da Sushi Yasuda. Beh, mi ci hanno mandato, naturalmente, dicendo che e´ il miglior sushi di new york e quindi forse del mondo. Il posto e´ pazzesco. Prenotato da settimane il sushi bar di mr. Yasuda - ovvero il bancone dove lui ti sushia davanti agli occhi - abbiamo preso un tavolo in questo piccolo locale senza insegna sulla 42esima, tra seconda e terza. Tutto legno chiaro, ti portano un tovagliolo caldo per pulirti le mani e levarti odori che potrebbero danneggiare il profume del pesce. Beh, puoi scegliere tra decine di tipi di pesci, 4 tipi di tonni, di tutto, in sushi o sashimi. Na panza tanta, con 12 veri sashimi e 5 di sushi (in realta´ molti di piu´). Con tre birre giapponesi e due gelati al te´ verde, abbiamo pagato 107 dollari... fate voi il cambio con l´euro a 1,38, e pensate che la stessa cena a roma costerebbe 250 euro.
Altre considerazioni, come dice Gianni Mura su Repubblica. Credo che se buono, il sushi sia ottimo (sembra un gioco di parole....). Non lo mangerei tutti i giorni, ma merita. Purtroppo qui da noi non si trova decentemente e soprattutto vige l´assioma che il risto giappo deve essere caro senno´ non vale. Mah...
Tutto qui, ora pero´ pensiamo al bollito, eh?

3 commenti:

ettore ha detto...

bolliti e sushi...
il diavolo e l'acqua santa...

personalmente trovo che mangiati saltuariamente siano piatti interessanti sul piano della curiosità gastronomica. di sicuro lo sono quando vengono preparati al livello della tua serata a NY, caro Alberto.

la sofisticatezza del gusto della maggior parte delle loro preparazioni è lontana anni luce dal nostro palato, così come sono distanti anni luce le nostre rispettive culture: in campo gastronomico (e non solo) siamo "graditi ospiti"... di un mondo per noi difficilissimo da approcciare.

forse parlo così perché ho davvero in testa i bolliti: oggi ho ordinato la ciccia
:)

Claudio ha detto...

Il fascino di assistere in diretta all'arte preparatoria del piatto che gusteremo attraverso lo sguardo eccita e prepara i nostri sensi.

Tanti ristoranti hanno le cucine aperte per mostrare gli artisti al lavoro per farci godere un'esperienza completa.

Avere chi ti guida alla scoperta di ogni altra cultura ci arrichisce e ci permette di aprezzare al meglio ogni aspetto.

Il prossimo sushi lo andiamo a prendere a Kyoto?

bucatino ha detto...

perchè no? gita a kobe per il manzo?