venerdì 5 dicembre 2008

E cinema Ambasciatori

Questa mattina verrà inaugurato il "nuovo" Ambasciatori in via Orefici come centro di cultura libraria (libreria a marchio coop) e centro enogastronomico con marchio EATALY.
L'abbinamento cibo-vino-lettura è estremamente interessante, come lo è il recupero di una superficie così vasta al centro della città. Andrò presto a visitarla.

Ho avuto l'occasione di visitare lo store eataly a Torino ed è molto interessante e piacevole: si trova in una struttura industriale di inizio secolo ed è diviso in sezioni: formaggi, salumi, pesce, carni, verdure, ..., vini, birre. In ogni sezione un banco di mescita alla "Willy". Lo trovate accanto al Lingotto e se andate a visitare quella città dovete visitarlo.
Spero che nella sede di Bologna riescano a riprodurre la stessa formula e lo stesso assortimento. Se poi il mood sarà piacevole, ne diverrò anche un frequentatore e cliente.

Sulla libreria ripeto mie considerazioni: troppo grande e troppo vicina ad altre (ok che Bologna è una città di cultura, ma è possibile che ci siano 2 dozzine di librerie nel raggio di 500 metri?) ma, sopratutto, il fatto che il marchio coop è gestito dagli stessi personaggi che hanno chiuso l'analoga libreria con bar e ristoranti che era dentro la Sala Borsa (ricordate le polemiche sulla mercificazione della cultura e lo svilimento della Sala Borsa con un ristorante?...). Era l'inizio del mandato del peggior sindaco che questa città abbia avuto (e battere Vitali era veramente dura...).

Altro.
I giudizi del gestori limitrofi (vedi stampa odierna) sono contrastanti per via delle dimensioni del nuovo concorrente (non lo dicono ma la tessera punti coop avrà un bel peso sulle scelte degli acquirenti...) ma sperano che questa nuova iniziativa porti comunque nuovi utenti nel quadrilatero. E questo lo spero anch'io. La politica commerciale di questa città e di tutta la provincia è esattamente l'opposto di quella che vedo appena visiti le città oltre i patrii confini. In giro per l'Europa i centri delle città sono piacevolmente pedonalizzati e trovi i negozi, anche le catene internazionali, che a Bologna trovi solo negli iper o negli outlet. Ma queste sono altre considerazioni.

Intanto buon we.

6 commenti:

ettore ha detto...

e di vedere questa cosa son proprio curioso, è tanto che se ne discute...

aggiungo due dati al sacrosanto discorso:
- che in questo momento di difficoltà i "pesci grossi", non solo per l'alimentare, stanno ulteriormente incrementando i punti vendita in centro città;
- che la tendenza è la concentrazione della stessa tipologia di attività sulla medesima via (o fazzoletto di vie). il passato insegna, anche a BO: via orefici, pescherie vecchie, calzolerie...

Claudio ha detto...

Vere tutte e due le considerazioni che condisco con ulteriori punti di riflessione:

- "pesci grossi" non vuole dire monopolio e monomarchio su tutta la città
- le vie del commercio di soli calzolai, orefici, pellacani, ... erano un retaggio delle corporazioni medievali spazzate vie dall'economia borghese tra l'ottavo ed il nono secolo dello scorso millennio. Le corporazioni avevano pregi e difetti, come ogni aspetto della vita umana, ma il fatto ogettivo è che sono state sostituite da un modello che ammette in modo sfrenato la competizione.
- nel sistema più competitivo che esista, gli USA, esiste una fortissima legislazione anti-monopolio.

Resta che una passeggiata nel Quadrilatero è sempre piacevole: tra vetrine curate nei minimi particolari e Bolognesi ed Ospiti tirati a lucido è sempre un bel vedere.

ettore ha detto...

penso che la concentrazione in certe vie non sia un modello superato, anzi...

in quasi tutte le città del mondo, indipendentemente dalla loro struttura architettonica, ci sono vie dedicate a un certo "tipo" di commercio (stracci o roba di lusso, alimentari, generi etnici, artistici...).

aggiungo che i mercatini generalisti hanno sempre meno appeal (salvo che per i venditori di cianfrusaglie a bassa qualità),
mentre quelli "a tema" attirano la gente e salvano artigiani e commercianti dai centri commerciali.
ormai persino gli outlet sono in difficoltà per l'eccessiva proliferazione... ne nasce uno al mese!!

se vogliamo un esempio di strada vitale (non monopolizzata) prendiamo via Portanuova. di bar a BO ce ne sono 1.000. il 90% propone caffè più che mediocore. allo stesso prezzo, Aroma (ma anche Tiziano Terzi ed altri) propone ottimo caffè. sempre su quella via ci sono altre attività interessanti (commercialmente parlando, ciascuna a modo suo9: StregaThe, Naso&Gola, il Cafè du Midi, e potrei continuare...

siamo pieni di bar che offrono lo stesso mediocre servizio di 1.000 altri, di negozi di scarpe che vendono le stesse identiche cose degli altri, di negozi di abbigliamento che non hanno un perché, di fruttaevedura pakistani che vendono anche lo stesso vino, lo stesso pane, tutto uguale...
senz'anima!!!

Maxx ha detto...

Concordo sulle vs considerazioni
...w la rinascita del centro
e ben vengano le zone "a tema"
...anche se a mio giudizio la nuova struttura (che ho visitato nei gg scorsi) ha ancora molti margini di miglioramento:
1) troppa confusione fra cibo, libri e la tavola calda....per recuperare una scatoletta...ho docuto praticamente chiedere ad una persona di alzarsi.....
e poi...i vari livelli..stesse tipologie su più piani...insomma manca un PERCORSO....
2) tessera COOP...utile ma non sarà un plus efficace...posizionamenti di mercato troppo diversi...fra chi compra il prosciutto italiano coop (NO COMMENT) e chi cerca il San Daniele....

Sul discorso della pedonalizzazione....Bologna avendo una politica dei trasp pubblici del piffero e non avendo una metro...può al massimo permettersi delle zone (strade....es la stessa orefici) di piccola dimensione pedonalizzate....non tutta una zona...

cmq...per la cronaza ho acquistato:
- tartufi piemontesi
- crema di nocciola piemontese
- pasta di Gragnano
- Torrone
- Un sugo Siciliano

e per fortuna che mi hanno trascinato via....

Ciccio ha detto...

Visto solo da fuori, non male anche se concordo con Max su eventuali spazi di miglioramento e sui posizionamenti di mercato troppo diversi fra chi acquista i prodotti a marchio Coop e chi invece cerca la roba buona. E ovviamente non posso esimermi da provare un moto di stizza verso l'ipocrisia di chi fino a qualche anno fa, riguardo la sala borsa, parlava di mercificazione della cultura. Ma si sa, quando ci sono le coop di mezzo, non è mai vera mercificazione, solo opere di bene...

Claudio ha detto...

Altre giuste considerazioni!!

Per l'area dentro le mura è "romantico" pensarla priva di ogni tipo di traffico, ma insensato dal punto di vista pratico: dentro le mura risultano oltre 50.000 abitanti residenti e non è pensabile che si muovano tutti a piedi od in biciletta.


Per l'Ambasciatori bisogna attendere qualche giorno per smaltire l'effetto novità.

Vedremo.