venerdì 10 ottobre 2008

Elogio dell'orologio...forse!

Capita che arrivi tardi, rispetto al tuo solito, alla stazione a Bologna, è ora di cena avanzata (almeno per gli orari felsinei) e dici: che fo'?
Beh il bucatin cortese qualche giorno fa ha imbucato da Diana, vecchio ricordo di mia madre e storia della ristorazione dei portici.
Già vedo facce perplesse degli indigeni: ma che vai a mangiare nella muffa? In effetti calcolavo il rischio ma poi ho detto: si va.
E l'orologio? C'entra: è quello appeso al centro della sala, ma non solo. La cena di primo/secondo/dolce e caffè è iniziata alle 21.35 e finita alle 10.05: non ci hanno cacciato dal tavolo, il locale era pieno, ma mi sono sentito come le anitre da fois gras del Perigord... mancava l'imbuto, ecco!
Passiamo alla pappa. Tortellini in brodo: forse un dei migliori brodi assaggiati, sapeva di storia. Il tortellino era da 6. Secondo: dindo alla Diana, ovvero petto di tacchino con prosciutto, parmigiano e tartufo. Buono assai, se non si ama la cucina creativa. Semifreddo con cioccolata majani... la cioccolata merito. Onesto sangiovese della casa, conto morigerato anzichenò, visti i 35 euro per quanto sopra.
Da tornarci: boh, non so. Poi voi bolognesi avrete idee vostre, quindi... Si può prestare però a un bel dibattito su come andrebbe gestito un ristorante perchè, onestamente, il personale casomai non è cordiale - specie per gli standard di un bucatino romano - ma trotta che è uno spettacolo!

11 commenti:

bucatino ha detto...

Ah, mi commento da solo: sulla guida dell'espresso fresca di stampa (uscita ieri) il Diana ha "4 righe 4" di recensione. Forse un record di sintesi... anche se positiva.

Ciccio ha detto...

Il Diana, come al solito è luci e ombre: le luci sono nell'ambiente assai curato, nel servizio impeccabile (anche se, come tu hai specificato, Bucatino, non sempre il massimo dell'affabilità e della cortesia. D'altronde non tutti fanno i camerieri a Trastevere dove viaggiano sulla formula collaudata del "a lei ce penso io dottò"), il cibo che varia come qualità varia ma resta sempre entro livelli più che decorosi. Le ombre sono innegabilmente un'atmosfera paludata e vagamente imbalsamata, il fatto che i tortellini non sempre siano da 10 in pagella (come tu hai constatato) mentre, dato l'ambiente, dovrebbe essere un dato di fatto acquisito, i ritmi da catena di montaggio (vero esempio di fordismo applicato alla ristorazione), la freddezza verso gli estranei anche se non si tratta propiamente di una trattoria di habitué... Detto da bolognese DOC il Diana è senza dubbio un posto di valore, su cui sono state scritte anche inutili e insensate cattiverie, ma certamente, almeno per quelli come me che i tortellini in brodo, la spuma di mortadella e il cotechino li mangiano sempre a casa propria, può essere un gioco che non vale la candela essere giocato. Lo vedo, al pari di tanti altri del resto, più come ristorante per colazioni di lavoro o per avventori provenienti da fuori Bologna e desiderosi di colore e sapori locali...

ettore ha detto...

per noi i tortellini sono quelli della nonna o della mamma, e ancora ci arrabattiamo sul ripieno (il lombo va messo a crudo o scottato al burro?), sulle "varianti" fra BO e MO nelle dimensioni, nello spessore, nell'uso della noce moscata...

il tortellino per noi è casa.

secondo me hai fatto benissimo ad andare al Diana che, al di là di tutto, non tradisce.

una sera che resti a BO organizziamo una degustazione di tortellini in 3 o 4 varianti, tutti cotte nello "stesso" brodo per non fare differenze!

bucatino ha detto...

una verticale di tortellini!

Maxx ha detto...

Il Diana...L'Annamaria (che ho assaggiato con Bucatino)...La Cesarina (che ho purtroppo assaggiato recentemente)...fanno parte di quei locali...che dovrebbero essere messi sotto bacheca....da far vedere ai visitatori in gita a Bologna....della serie..."ecco una volta esisteva questa ristorazione"...il problema è che ci siamo fermati lì....sono scomparse le trattorie...vero regno...del tortellinotagliatellatortellonelasagnacannelloniSTOP...non c'è stato ricambio...innovazione...sulla cucina tradizionale..(per es...lasciando stare il tortellino..io conosco un solo posto decente per la cotoletta alla bolognese)...e gli ultimi baluardi sono rimasti i posti come il Diana...che sinceramente...(non discutendo la decenza stantia mantenuta sui piatti)...nulla hanno a vedere col calore della ristorazione tradizionale bolognese.....e beati i fortunati che hanno ancora Mamme,Nonne,Mogli e Sorelle...che in casa ti danno la possibilità di gustare e dissertare sulle varie filosofie di cucina.....

ettore ha detto...

LA VERTICALE DEL TORTELLINO...

sì alle varie zone di provenienza,

no alla degustazione di varie annate!!!

Unknown ha detto...

fissate la data...
io porto piccoli tortellini con maiale scottato nel burro di origine Bologna/Medicinese.
Posso portarne anche uno alternativo a sorpresa?
Grazie per le "Sorelle"

Claudio ha detto...

Non ho nonneziemammesorelle che tortellinano dissertando sul lombo o sulle diemsioni o sulla noce moscata.... e quindi voglio esserci all'orrizontale di tortellino - cioè che a fine pasto siamo svaccati sul divano alla Ciccio distrutti da cotanto piacere....

ettore ha detto...

allora è deciso, si farà la ORIZZONTALE del tortellino: e dopo cena la verticale (intendo la posizione) sarà uno sbiadito ricordo...!!

Bibi, fisseremo una data adatta per consentire l'obbligatoria presenza di Alberto, e l'adeguata preparazione!!!

bucatino ha detto...

prenoto un posto sul divano postprandiale!

Maxx ha detto...

Apriremo anche il dibattito...su quale vino abbinare???????