venerdì 14 novembre 2008

Abbiamo fatto trenta...

... e adesso facciamo quaranta. Siccome mi sento in vena passo anche a decantare la meravigliosa cena a base di crudi di pesce che abbiamo gustato a casa di Ettore lo scorso 8 novembre. Premessa: quella dei crudi di pesce è un'idea che ci frulla in testa da almeno tre anni, o forse quattro, più o meno da quando organizzammo la prima cena dei bolliti. Qui le lodi e i complimenti vanno (e non saranno mai abbastanza) alla maestria di Ettore e Max nel preparare le portate e alla tenacia di Lorenzo nel reperimento della materia prima migliore. Noialtri (Claudio, la new entry Mattia e modestamente il sottoscritto) ci siamo limitati a osservare e gustare. E ora, come giusta riparazione alla mia inerzia colpevole, canto le lodi degli autori della cena. Primo step: le ostriche. Vere Belon francesi (se ne volevano prendere di più tipi, ma non c'era disponibilità) che sapevano di oceano e di freschezza lontano un miglio, abbinate a splendido Muscadet Val de Loire, semplicissimo ma che, a differenza di quanto avrebbe potuto fare uno Champagne (tradizionale abbinamento con l'ostrica) non ha assolutamente sommerso i sapori del prezioso mollusco, anzi li ha ravvivati per lungo tempo. Secondo step: crudità di branzino al timo e di cernia all'aneto, entrambe squisite per equilibrio di sapori e freschezza della materia prima nonchè per il sapiente uso dell'olio del Garda (costante di tutta la serata), innaffiate da simpatico Vermentino di Sardegna Costamagna, bottiglia non banale ma nemmeno stratosferica, roba per intendersi che si trova anche all'Esselunga ma che ben si è prestata alla degustazione. Step 3: poker di crudità, con doppia tartare di salmone, una al basilico veramente profumata, l'altra marinata in vodka e con aneto da correggere perché a mio giudizio troppo virata sull'amaro. E bis di gamberi rossi di Sicilia, al naturale solo con olio e sale e con succo d'arancia. Tutto veramente splendido, innaffiato da eccelso Champagne Louis Roederer Brut Premier, abbinamento davvero azzeccato. Step 4: caviale (non russo, bensì di produzione bresciana, comunque eccellente) Malossol, veramente squisito per chi apprezza l'articolo (che comprendo essere difficile), gustato nella maniera più naturale possibile, su piccoli crackers non salati con un velo di burro e soprattutto accompagnato dalla vera sorpresa della serata, l'ormai mitologica vodka svizzera Excellent (che, per quanto sia stata certamente il migliore abbinamento possibile, specie per la sua morbidezza, a mio modo di vedere è stata la principale responsabile del mio colpo di grazia...). Step 5: a questo punto i ricordi si fanno confusi. Ricordo con immenso affetto un celestiale carpaccio di tonno con olio, arancia (succo e scorza), uvetta e pinoli, un'altrettanto squisito carpaccio di salmone che gli adepti hanno abbinato a mozzarella di bufala (non io ovviamente, che l'ho gustata con un po' di menta, e non ironizziamo più sul salmone Mojito!). E poi i due sontuosi carpacci di pesce spada, nella versione nature con rucola e in quella più elaborata, splendida, con yogurt, aceto di mele, menta, prezzemolo ed erba cipollina, veramente da perdere la testa (e in effetti io ero sulla buona strada) e per finire il pesce azzurro sapientemente marinato con aggiunta di prezzemolo. Sui vini il mio ricordo è impietosamente annebbiato, anche se rimembro piuttosto bene un eccellente Champagne rosè riserva 2003. Completamente satolli, ci gustiamo la squisita torta di cioccolato preparata dalla dolce metà di Mattia e, complice il classico rum agricole Le Mauny (un must), ci pilotiamo sul terrazzo con vista sui tetti di Bologna a fumare un sano havana. Finisce qui direte voi.... manco per idea, perché a qualcuno torna un po' di fame ed ecco arrivare, all'improvvido scoccare delle 2 e mezza di notte, una spaghettata fumante. Ma a questo punto io ero già nel regno del puro delirio, con le palpebre che sembravano dei tergicristalli rotti e il cervello (quel poco che mi è stato dato) che galleggiava fra i fumi della vodka e del rum. Ma devo dire che, a dispetto del rientro a orario impossibile (d'altronde era sabato) e dell'esagerazione finale, è stata una delle migliori cene che abbiamo mai organizzato. Volendo fare un podio delle portate (come l'amico Max l'ha fatto per i vini) ed escludendo ostriche e caviale (cose che, a mio giudizio, stanno fuori quota perché o le adori o le detesti), io dico: 1) Tonno in carpaccio con uvetta, pinoli e scorze d'arancia. 2) Gamberi rossi di Sicilia al naturale con olio e prezzemolo. 3) Carpaccio di pesce spada con yogurt, aceto di mele, etc. Ma anche il resto........ mmmmmmmmm, dobbiamo replicare quanto prima.
Av salut
Cicc

4 commenti:

ettore ha detto...

i tergicristalli rotti sono molto evocativi...

cmq concordo che la meno riuscita fra le pietanze fosse la tartare di salmone con vodka, davvero troppo amara nonostante le correzioni tentate.

lo champagne rosè era un Deutz brut 2003, sottotono rispetto alle aspettative pur essendo una grande Maison (la stessa a cui fa capo Roederer)...

mattia ha detto...

Io vedo un'altra classifica:
1) Gamberi rossi al naturale
2) Gamberi caldi con crostino
3) Crudità di Branzino al timo e di Cernia all'aneto; ma pochissimo distante Carpaccio di spada con uvetta e (anche se mi tirerete dei nomi) involtini di salmone e bufala.
Davo dire che in entambi i gamberi che ho menzionato una parte fondamentale della portata era l'olio del garda che mi è piaciuto veramente tanto e forse influenza la mia decisione (era presente anche nel Branzino e nella Cernia se non erro).
MA?!? Non è che mi avete drogato l'olio?!?
Ciao a presto.

ettore ha detto...

benvenuto mattia!

la ricetta del salmone affumicato con listarelle di mozzarella di bufala è di maxx ed era effettivamente ottima.
mi pare che lui suggerisca di provare anche con ricotta di bufala "scaldata"...

quanto all'olio, ne abbiamo fatto fuori oltre 1 lt!

Claudio ha detto...

Grazie Gabriele perchè ho riassaporato tutto dalle tue etiliche parole!!!