stamattina mentre bado i bimbi, dopo aver tirato le somme di una serata a base di assaggi di vini altoatesini, carteggio nautico, tartàre di tonno e burrate, e tante altre cose, parlerei anch'io di libri per un attimo.
e vorrei suggerire una lettura suggestiva, che trovo di una attuale devastante potenza. E' da due anni che leggo e rileggo traendo sempre grande soddisfazione "L'uomo maschio" di Eric Zemmour (Piemme, 2007).
cito un breve passo: "(...) Il sistema è collaudato. Inesorabile. All'inizio si parla di grandi pricipi, di universalità, di umanità: niente più uomini, niente più donne, solo esseri umani uguali, inevitabilmente uguali, anche più che uguali, identici, indifferenziati, intercambiabili. (...) Poi, in un secondo tempo, viene suggerita la superiorità evidente dei "valori" femminili, la dolcezza sulla forza, il dialogo sull'autorità, la pace sulla guerra, la capacità di ascoltare sull'imposizione, la tolleranza sulla violenza, la precauzione sul rischio. E tutti, uomini e donne, ma soprattutto gli uomini, sono invitati a unirsi in questa nuova fede, in questa nuova ricerca del Graal. La società unanime sta chiedendo agli uomini di rivelare la femminilità che è in loro. Con sospetta, morbosa e stupefacente buona volontà, gli uomini stanno facendo del loro meglio per mettere in atto questo programma ambizioso: diventare una donna come le altre. In sostanza, per superare i propri istinti arcaici. La donna non è più un sesso, è un ideale.".
un bellissimo, polemico e sincero spaccato, fra storia e attualità, delle declinazioni del pensiero "virile" (nella sua più genuina accezione...), per le più argute intelligenze maschili e femmilnili all'ascolto.
"E' la grande ironia della storia della femminizzazione, che poi è una svirilizzazione. Le donne credono di prendere quello che strappano agli uomini. In realtà, gli uomini stanno abbandonando le apparenze di un potere defunto, come i ministeri svuotati di qualunque fascicolo ad ogni avvicendamento. (...) E' il paradosso femminile. Le donne guidano quando la velocità viene limitata; fumano quando il tabacco uccide, ottengono la parità quando la politica non serve più a grandi cose, votano a sinistra quando la Rivoluzione è finita; diventano oggetto di marketing letterario quando la letteratura è in declino; scoprono il calcio quando la magia della (nostra) infanzia è diventata un registratore di cassa.
C'è una maledizione femminile che è giusto il rovescio di una benedizione.
Loro non distruggono, proteggono. Non creano, mantengono. Non inventano, conservano. Non forzano, preservano. Non trasgrediscono, civilizzano. Non regnano, amministrano. Effemminandosi, gli uomini si sterilizzano, si inibiscono a qualunque audacia, qualunque innovazione, qualunque trasgressione. Si accontentano di conservare.".
qui una sintesi abbastanza neutrale dello scritto di Zemmour.
2 commenti:
La pubblicità e le trasmissioni calcistiche in genere mi rassicurano sul fatto che il "grande passaggio definitivo" non è ancora avvenuto. Il turbinio di veline svestite che si aggirano mi danno la netta sensazione che queste trasmissioni sono ancora dedicate perlopiù al genere maschile, che per mia fortuna ancora esiste. Anche nel fumo per nostra fortuna siete ancora più bravi di noi, le statistiche dicono infatti che fumano il 32.4% di uomini sul 19.6% di donne (dati '97). Non mi addentro nel tema politico e sfioro il tuo argomento con immutato affetto nei tuoi confronti e grande rispetto per le tue idee, ma ti ricordo che la parte più "violenta" sopravvive al "programma ambizioso" purtroppo e il dato sulla violenza fisica alle donne è ancora raccapricciante anche in Italia.
Mi procurerò il libro anche solo per capire meglio la frase "le donne non creano, mantengono (?)"
Esistono fortunatamente molti uomini che pur accettando di far proprie alcune "femmininizzazioni" mantengono inalterato il loro status di Maschio.
Forse solo questo volevamo dalla notte dei tempi. Una più equa differrenzazione.
Trovo Zemmour un po' estremistico.
N.B. lo sapevi che ti avrei scritto!!
in effetti... me lo immaginavo!
ma immaginavo anche il tuo equilibrio nella risposta perché tu, come credo la stragrande maggioranza delle persone che leggono o scrivono su questo blog, non sei certo parte protagonista di questo ragionamento!
moltissima parte del libro è dedicata ad alcuni aspetti sociali che sono da tempo al centro di dibattiti di stretta attualità: ad esempio la questione del conflitto nelle nuove generazioni di immigrati maschi fra il modello di sessualità di riferimento nel loro paese di origine e quello, completamente diverso, incontrato nel paese dove sono emigrati (o nati, se di seconda generazione).
sono contento se ti va di sfogliarlo, te lo presto volentieri. molte ragazze, mamme e nonne che conosco l'hanno letto, trovandoci interessanti spunti di riflessione.
per quello che mi riguarda, ne condivido lo spirito, non sempre il contentuto.
le affermazioni di Zemmour penso vadano cmq d'accordo con i dati che citi, che sono esatti: secondo me vanno invece letti come segno del cambiamento.
certo è un testo, scritto da una persona civile, che l'anno scorso ha sucitato enorme clamore non solo in patria: probabilmente di scuotere gli animi, in questi tempi di omologazione "al contrario", c'era bisogno.
ciao!
(ps. "la creazione", non potevi saperlo essendo il passaggio estrapolato, non si riferisce ovviamente alla capacità genereratrice delle donne)
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