mercoledì 9 gennaio 2008

New York, New York - part four


Immaginate di entrare nella hall di un albergo pluristellato e di non vedere nulla se non un minibancone reception. Immaginate che si prende l'ascensore e si va direttamente al 35esimo piano, dove si trova una seconda hall, il cocktail bar e il ristorante. Ecco, siete al Mandarin a Columbus Circle, e il ristorante è l'Asiate, diretto dal jappo chef Nori Sugi (vedi il Gambero Rosso di nov, 2007 - immagine pubblicata).
Il posto è strepitoso, un mezzo cubo di cristallo affacciato su Columbus Circle e Central Park. Cantina a parete di cristallo anch'essa, cucina a vista. Servizio imbarazzante nella gentilezza, ma ambiente anche informale, molto easy.

Che si mangia? Cucina franco giapponese, direi, ma indescrivibile. Sashimi rivisitato, coda d'aragosta con cuori di palma e salsa di fave (e altro), manzo (non kobe) con salse strane, haddock - tipo il nostro merluzzo - in tempura, ecc. Dolce: vassoio con due bicchieri di terracotta, uno bollente con sufflè di cioccolato fondente, l'altro ghiacciato con gelato di mascarpone e cremolata di lamponi (ho pianto un pò...). Manca l'antipasto, un bicchierino di cremolata di pesce... Vino eccellente (un californiano cabernet).

Offerta ottima di prezzo: il menù completo è 84 dollari, escl. vini (totale, facendo i signori col vino e il 15% d'obbligo di mancia - non supera i 140 dollari a testa, che col cambio d'oggi è veramente accettabile.

Ovvio: non è posto da cena con rutti e ubriacature collettive, ma merita assolutamente.
Alla prossima!

2 commenti:

ettore ha detto...

oh, chi legge questa bella recensione e si fa l'idea che noi si rutta a tavola, beh...

... mica quando ci sono le signore e sempre con la manina davanti alla bocca... non scherziamo

Claudio ha detto...

.. e dicendo OPS! SCUSATE!!!