venerdì 23 novembre 2007

La Champagne dei «piccoli» viticoltori

Tratto da un'articolo di Emmanuel Tresmontant per Guida Michelin:

Accanto alle grandi maison che hanno fatto la fama dei vini di Champagne (Bollinger, Roederer, Henriot, Billecart-Salmont, ecc.), i vigneti della Champagne annoverano oggi 5.000 aziende viticole indipendenti che hanno sviluppato in questi ultimi anni una concorrenza più che sana grazie alla qualità del loro lavoro. Abbiamo selezionato per te i viticoltori più brillanti, i cui champagne, a volte eccezionali, hanno rivalutato i territori della Montagne de Reims, della Vallée de la Marne e della Côte des Blancs.

A 140 km da Parigi, la Champagne fu teatro nel 1914-1918 di terribili battaglie, di cui alcuni paesaggi hanno mantenuto l’impronta. Ma oggi, su queste terre, è una battaglia diversa che combattono i seguaci dell’agricoltura biologica (un po’ più di una ventina di viticoltori abilitati: ossia lo 0,5 % dei vigneti) contro i continuatori di una viticoltura intensiva grazie alla quale la Champagne produce, in media, 350 milioni di bottiglie!

Il dibattito, però, non si riduce alla sola questione del «biologico». Che sia «bio» o solo seguace di una «viticoltura ragionata», quello che conta è il lavoro del viticoltore, la sua passione, la cura che prodiga alle sue vigne e alle sue terre. I territori storici della Champagne (che si tratti della Montagne de Reims o della Côte des Blancs) esprimono tutta la loro personalità solo nella misura in cui sono coltivati sanamente, la vigna è arata e l’uva è raccolta a maturità. In seguito, restano da affinare in cantina degli champagne genuini che riflettono il loro territorio d’origine. Ciò suppone, in particolare, l’impiego esclusivo di lieviti indigeni e una grande moderazione nell’uso dello zolfo e dello zucchero.

Questi viticoltori, esistono, li abbiamo incontrati! A volte proprietari solo di qualche particella, hanno rinunciato al «tutto chimico» (fertilizzanti, diserbanti, pesticidi) e si sforzano pazientemente di produrre degli champagne di carattere, pieni di vigore e di complessità!

Cédric Bouchard, simbolo di una generazione emergente
Una delle rivoluzioni di questi ultimi anni! Stabilitosi nel 2000 nel dipartimento dell’Aube, a Celles-sur-Ource (tra Bar-sur-Seine e Riceys), questo giovane viticoltore appassionato coltiva con minuziosità una particella di appena un ettaro in una frazione chiamata «Les Ursules».

Il suo champagne battezzato «Rose de Jeanne» si è imposto in breve tempo come una delle più belle espressioni di pinot noir di tutta la denominazione! Avvolto da una veste dai riflessi occhio di pernice, esala profumi delicati di fiori e di frutti. In bocca, la sua finezza e la sua purezza sono sbalordive! Insomma, un vero bijou, le cui 3. 500 bottiglie annue si trovano solo dai migliori cantinieri.

Da 25 a 32 € la bottiglia.

Marie-Noëlle Ledru, o lo champagne «come un vino»
Ambonnay, sui territori classificati «grand cru» della Montagne de Reims, è un vivaio di brillanti viticoltori il più famoso dei quali è senza dubbio Egly-Ouriet. Ho preferito però presentarti una viticoltrice un po’ meno madiatica: Marie-Noëlle Ledru, i cui ottimi champagne affinati su feccia da 3 a 5 anni offrono una densità poco comune.

Il suo extra brut di assemblaggio (85 % pinot noir, 15 % chardonnay) è al tempo stesso vinoso e tagliente. I suoi champagne millesimati «Cuvée du Goulté» (100 % pinot nero) presentano un naso complesso di brioche e frutti rossi e una bella mineralità. Terrestri, distinti e vinosi, accompagneranno perfettamente un filetto di san pietro o persino un formaggio stagionato come il comté!

A partire da 15 € la bottiglia.

Jacques Beaufort, uno dei pionieri dello champagne bio
Ugualmente ad Ambonnay, ti consiglio di andare a trovare un personaggio fuori dal comune: Jacques Beaufort. Alla fine degli anni ‘60, questo viticoltore fu vittima di una grave allergia dovuta ai pesticidi a agli insetticidi e dovette convertirsi all’agricoltura biologica. Dal 1971, fece ricorso al diserbaggio meccanico (sarchiatura) e ad ogni genere di trattamento naturale della vigna come l’aromaterapia (vaporizzazione di oli essenziali di timo e di ortica) e l’omeopatia (destinata a rinforzare le difese della pianta).

Un’altra singolarità: tutti gli champagne di Jacques Beaufort sono millesimati e affinati diversi anni prima di essere commercializzati. Jacques Beaufort si è anche reso famoso per i suoi straordinari champagne demi-sec dosati al mosto concentrato di vino. Lungi dall’essere «sciropposi», questi champagne rari esprimo molta grazia, come l’Ambonnay grand cru 1998, dal naso di mela cotogna e la freschezza di mandarino, che accompagnerà divinamente una macedonia di frutta esotica!

A partire da 20 €

Lilbert-Fils, o la passione del blanc de blancs!
Proveniente da una famiglia di viticoltori di padre in figlio dal 1746, il giovane Bertrand Lilbert possiede 3,5 ettari di vecchie vigne sulle prestigiose terre del villaggio di Cramant (che sta allo chardonnay champenois come Montrachet sta allo chardonnay bourguignon: il nec plus ultra!).

I suoi champagne artigianali sono una delle espressioni più riuscite della Côte des Blancs. Incisivi e tesi con bollicine di una finezza eccezionale e note di mela cotogna e pompelmo, sono veri e propri vini di gastronomia che bisogna lasciare in cantina per qualche anno...

A partire da 16 €.

Pierre Larmendier-Bernier, un esempio per la viticoltura champenoise
Mentre i pesticidi minacciano più che mai la biodiversità dei terreni e la salubrità delle falde freatiche, Pierre Larmendier-Bernier si è sforzato molto presto di impiegare solo fertilizzanti organici e trattamenti certificati biologici. Basta passeggiare in mezzo alle sue vigne dei grand cru di Cramant per rendersi conto a che punto la terra è più morbida e bella e i ceppi vigorosi!

Dal lavoro della vigna all’affinamento in fusti, è sempre la stessa esigenza a guidare questo viticoltore, per il quale uno champagne deve innanzitutto esprimere la quintessenza del suo territorio di origine. Assorbendo gli elementi minerali dalla terra fertile e calcarea, le sue vecchie vigne di Cramant 100 % chardonnay affascinano per il loro equilibrio e la loro freschezza. La sua cuvée di assemblaggio «Terre de Vertus» non dosata è uno dei grandi champagne della Côte des Blancs.

A partire da 26 €.

1 commento:

ettore ha detto...

bel lavoro maxx...!